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Il lavoro dell'interprete

L’interprete si concentra prima sull'ascolto e poi sulla traduzione di quello che ha sentito nell’altra lingua. Ma, oltre alla padronanza delle lingue, l’interprete deve avere anche una bella presenza e la capacità di esprimersi in modo chiaro, preciso e piacevole da ascoltare pur rimanendo neutrale nella sua posizione.
Diversamente dal lavoro del traduttore, che ha la possibilità di verificare la grammatica e le diverse sfumature o definizioni delle parole in un dizionario o in un'enciclopedia, l’interprete deve essere dotato di grandi capacità di intuizione e disporre di un ampio vocabolario per riuscire a comunicare velocemente quello che ha sentito.


I vari tipi di interpretazione

Ci sono diverse forme di interpretazioni. Quelle più usate sono: l'interpretazione consecutiva e quella simultanea. Nelle conferenze, riunioni e trattative d'affari l'interprete può usare uno dei due metodi:
  • il metodo consecutivo prevede la scrittura di alcuni appunti da parte dell’interprete, per procedere alla traduzione al termine di una frase o di un passaggio;
  • nel metodo simultaneo invece l’interprete parla contemporaneamente all'oratore rivolgendosi al suo cliente o al gruppo di clienti.
Anche l'interpretazione sussurrata avviene in simultanea, l'interprete posto vicino al cliente gli sussurra la traduzione in tempo reale. Il metodo scelto dipende da diversi fattori come il numero persone presenti, il luogo e il tempo disponibile, e viene stabilito in anticipo. Nel caso di una presentazione più lunga o su un argomento speciale l'interprete dovrebbe vedere il testo alcuni giorni o anche settimane prima dell'evento in modo tale da aver tempo di prepararsi anticipatamente e studiare la terminologia corretta.


La lingua di partenza e di destinazione

L’interprete lavora solitamente con la sua lingua madre e una lingua che conosce molto bene traducendo in tutte e due le direzioni. Se conosce molto bene altre lingue, per esempio perché ha vissuto a lungo in un altro paese, può tradurre anche in lingue che non siano la sua lingua madre; ciò dipende naturalmente dal livello di difficoltà dell'argomento, dalle conoscenze e dall'esperienza dell'interprete.